
Nel 1924 a San Giovanni Rotondo ci fu una scossa come racconta Sant’Elia a Pianisi: “eravamo nell’orto con il can. Don Giuseppe Massa, padre Gaetano Morelli da Ischia di Castro ed altri, quando preceduta dal nitrire del cavallo e spavento delle galline, seguì subito nascosta tellurica abbastanza forte. Tutti restammo per un attimo in silenzio. 
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L’altro terremoto fu quello del Vulture del 22 luglio 1930 nella notte di Santa Maddalena. Questo fu molto più forte e più lungo, sebbene non ha arrecato danni a San Giovanni Rotondo. “Eravamo a letto – ricorda Padre Raffaele – e verso le 11 di notte, o poco dopo, ecco che si avvertono due lunghe e forti scosse telluriche. Tutti uscimmo dalla cella: io, Padre Pio, Padre Luigi da Serra e padre Geremia. Eravamo tutti spaventati. Padre Pio ebbe l’impressione che si fosse sfondata la stanza: padre Geremia piangeva, come pure frate Costantino, perché non potevano trovare la porta all’uscita della cella, lo stesso padre Luigi, non avendo gli occhiali , non si rendeva conto di dove si trovasse.
Tutto era buio e silenzio. Andammo alla finestra per osservare cosa fosse avvenuto e verso il Vulture vedemmo come delle fiammelle. A San Giovanni tutti si precipitarono nelle strade, invocando San Giovanni, il patrono,e San Michele: per fortuna non vi furono danni nella nostra zona. Si stette così fermi decisi per una decina di minuti, ma disse Padre Pio: “che facciamo qua? Andiamo piuttosto in coro a dire Te Deum di ringraziamento al nostro Signore”. Così si fece; e restati lì ancora un po’ in preghiera, tornammo a riposare. Egli cercava di rincorar noi, ma nello stesso tempo risentiva dello spavento ricevuto.
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Le scosse si avvertirono più volte al giorno, fino al 21 agosto, quando fu lesionata, benché leggermente anche la volta della chiesa. Padre Pio più non tornò a dormire dentro; col permesso del superiore Padre Agostino, restò sempre all’aperto con fratelli laici Giuseppe da Cerignola a Corrado Da Tora questuante. Si adagiarono nell’orto, e propriamente sotto il muretto, dove è il gioco delle bocce. Due giorni dopo, saputolo il dott. Sanguinetti, mandò l’ambulanza della Casa Sollievo che era ancora agli inizi, e così Padre Pio dormiva solo nell’ambulanza e i due fratelli poco distanti da lui.
Questo durò una ventina di giorni, perché Padre Pio, preso poi da dolori reumatici e febbre altissima, dal 10 al 14 settembre, dovette risalire in convento. Si mise provvisoriamente un letto nella scuola. Completato il lavoro una stanza n. 1 con volta, nuova e tutta armata di ferro, quando fu bene asciutta, vi tornò ad abitare. Così si chiuse anche il periodo sismico a San Giovanni Rotondo ai tempi di Padre Pio.
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Amén Padre Pío Santo, tu ejemplar vida de Santo Capuchino, iluminó la Santa Iglesia y continuará por siempre, doy gracias a Dios, por haber