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Francesco Forgione

Il testo del video della pastorale giovanile vocazionale
padre pio giovane

Mi chiamo Francesco Forgione e sono nato a Pietrelcina il 25 maggio 1887

Mi chiamo Francesco Forgione e sono nato a Pietrelcina il 25 maggio 1887.

Il giorno seguente (26 maggio 1887) i miei genitori papà Grazio Forgione e mamma Maria Giuseppa De Nunzio mi hanno fatto battezzare nella Chiesetta di Sant’Anna, nel rione Castello a Pietrelcina, in provincia di Benevento.

Da quel giorno il Signore mi ha donato una veste speciale, mi ha rivestito della dignità di figlio. Da bambino ho sempre avvertito questa protezione speciale e mi interrogavo su come corrispondere a un così grande dono. Sentivo internamente una voce che assiduamente mi diceva santificati e santifica. Cresceva in me un desiderio di bene e la consapevolezza che da grande mi sarei occupato di operare il bene per tutte le persone per un mestiere così speciale serviva un vestito altrettanto speciale.

Ero un bambino che sognava ad occhi aperti e con una capacità di immaginazione rara si sa quando i bambini sognano ad occhi aperti i sogni diventano realtà e fu così che conobbi presto un frate, fra Camillo, un frate semplice, ma forte allo stesso tempo. Aveva una parola buona per tutti e con gesti di carità accarezzava anche i cuori più induriti. Di fra Camillo Colavita da Sant’Elia a Pianisi mi piaceva la sua barba, ma soprattutto il suo abito: l’abito del frate minore cappuccino, l’abito di San Francesco. Anch’io volevo essere frate come lui.

Lo dissi subito alla mamma, iniziai l’anno di Noviziato a Morcone (BN). Una gioia immensa invadeva il mio cuore al solo pensiero di indossare finalmente quell’abito. Era la mia seconda pelle, prima di indossarlo e prima di deporlo lo baciavo in quei panni. Mi sentivo protetto, amato, custodito e allo stesso tempo mi sentivo forte un guerriero pronto a lottare per il bene.

Qualche anno più tardi, ero già sacerdote da otto anni, era la mattina del 20 Settembre 1918, dopo la messa, mentre ero in coro della chiesetta di San Giovanni Rotondo e meditavo, mi accadde una cosa straordinaria. Pensavo continuamente a quanta forza aveva avuto Gesù nel salire su quella croce e morire per me.

Mentre pensavo a tutto ciò Gesù in persona si presenta alla mia vista: aveva le mani, i piedi e il cuore, trafitti che grondavano sangue. Sentivo le mie forze venir meno e come avvolto in un dolce abbraccio mi sentivo perdere i sensi e cadere in un dolce sonno. Non so dirvi cosa mi accadde poi, ma quando rinvenni nei sensi mi ritrovai ferito come lui.

Compresi più tardi il vero significato della parola Vocazione. Non potevo permettermi di indossare semplicemente un abito per rispondere a questa voce, ma andare incontro ad un compito ben più arduo: assomigliare a lui nella sua passione.

A voi giovani che portate nel cuore un sogno, un dubbio, un’inquietudine, voglio dire una cosa dal profondo del mio cuore alla presenza del Signore: date tutta la vostra disponibilità a quel desiderio di bene che c’è in voi. Lui, che non si nega a nessuno, si donerà tutto a voi fare della vostra vita un capolavoro di bellezza. Lasciatevi segnare dal suo amore per rispondere alla sua chiamata.

RIPRODUZIONE RISERVATA

% Commenti (2)

Giorgio Mastrolia

Sarò fedele a Padre Pio per tutta la vita che mi resta da vivere. Grazie Padre Pio ❤️❤️

Giorgio Mastrolia

Grazie Padre Pio grazie per il bene che hai fatto non posso che pensare a Te grande UOMO grazie

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