Fr. Daniele Natale: Un Esempio di Santità a Trent’Anni dalla Sua Morte
Trent’anni fa, il 6 luglio 1994, fr. Daniele Natale, un umile frate cappuccino conosciuto per la sua santità e il suo spirito di sacrificio, lasciava questo mondo per entrare nella gloria eterna. La sua vita, interamente dedicata a Dio e al servizio dei fratelli, continua oggi ad essere fonte di ispirazione e di devozione per molti fedeli.
la Vocazione di fra daniele
Nato il 1 marzo 1919 a San Giovanni Rotondo, fra Daniele al secolo Michele crebbe in un ambiente profondamente religioso. Fin dalla giovane età, sentì una forte chiamata alla vita consacrata. Nella notte fra il 12 e il 13 maggio 1933 sentì la voce di Gesù che lo invitava a seguirlo nell’Ordine dei Frati Minori Cappuccini. In questo cammino è ispirato anche dalla presenza di Padre Pio da Pietrelcina, che esercitò una grande influenza sulla sua formazione spirituale.
La Vita Religiosa e l’Incontro con Padre Pio e San Corrado da Parzham
Prima di partire per il convento di Vico del Gargano ed abbracciare la vita religiosa, Michele, il 4 giugno 1933, andò da Padre Pio. Per la prima volta incontrò Padre Pio nella piccola sacrestia, che gli disse: “Auguri figlio mio“. Padre Pio riconobbe in lui un’anima eletta e lo guidò nella vita spirituale, contribuendo a forgiare il suo carattere di uomo di preghiera e di sacrificio. Nel 1934 fu trasferito a Foggia, nel convento di Sant’Anna, come sacrista e portinaio. Era in procinto di partire per il seminario ma dopo la lettura della biografia San Corrado da Parzham appena canonizzato espresse al ministro provinciale il suo desiderio: “Padre voglio rimanere semplice fratello laico! Sono entrato in convento per farmi santo e ho appreso dalla vita di san Corrado che non è affatto necessario diventare sacerdote per arrivare ad essere santo”.
La Professione perpetua di Fra Daniele Natale
Il 25 marzo 1935, nel convento di Morcone (BN) Michele prese il nome di fra Daniele Natale da San Giovanni Rotondo. Nel 1940, il 12 maggio, si consacrò al Signore con la professione perpetua.
Padre Pio a Fra Daniele Natale: “Da Oggi Tu Hai un Padre”
Durante il Natale del 1939, i superiori concessero al giovane fra Daniele Natale il permesso di trascorrere le festività natalizie con la sua famiglia. In quel breve periodo, fra Daniele colse l’opportunità di confessarsi da Padre Pio. Dopo aver ricevuto l’assoluzione, Padre Pio gli disse: «Sappi che da oggi hai un padre». Fr. Daniele, confuso, rispose: «Padre, io il padre ce l’ho…». Padre Pio, sorridendo, chiarì: «Ma che hai capito? Io intendo il padre spirituale».
Fra Daniele visse a Foggia la tremenda esperienza dei bombardamenti della città del 1943. Qui espresse tutta la sua generosa propensione alla carità: in prima linea per soccorrere i feriti, seppellire i morti e riuscì a mettere in salvo i paramenti e gli oggetti sacri del convento. Cuoco, questuante, portinaio, telefonista e sacrista furono questi gli incarichi nei conventi di San Giovanni Rotondo, Vico del Gargano, Isernia e Cerignola. Incarichi che venivano costantemente interrotti da problemi di salute e interventi chirurgici.
La morte di fra Daniele e la causa di beatificazione
Dopo la morte di Padre Pio, Fra Daniele dedicò la sua vita alla promozione dei Gruppi di Preghiera, sia in Italia che all’estero. Parroci e vescovi gli permisero di tenere conferenze che attiravano sempre un vasto pubblico, desideroso di ascoltare le sue parole di saggezza e fede. Fra Daniele offrì la sua vita per il nipote Padre Remigio Fiore (nella foto), gravemente malato, e morì il 6 luglio 1994 a 75 anni. L’arcivescovo Michele Castoro aprì il processo diocesano di canonizzazione l’8 marzo 2012, e Fra Daniele divenne Servo di Dio. Il processo per la Causa di Beatificazione e Canonizzazione iniziò il 7 luglio 2012 e terminò il 5 novembre 2016. Il 22 settembre 2017, la Congregazione delle Cause dei Santi approvò la validità dell’inchiesta diocesana sulla vita e le virtù di Fra Daniele. Il 10 ottobre 2015, il suo corpo venne traslato nella chiesa conventuale di Santa Maria delle Grazie. Ogg, nel 30° anniversario della morte del Servo di Dio, nella stessa cappellina dove riposa fra Daniele, è stata benedetta una nuova opera pittorica in tre pannelli del maestro Antonio Ciccone, dal titolo “Contemplazione sul Gargano: aria, luce e colori”.
In questi trent’anni, numerose testimonianze di fedeli hanno confermato la sua intercessione e la sua presenza spirituale. La sua vita è un richiamo costante alla santità quotidiana, al vivere la fede con semplicità e a confidare sempre nella provvidenza divina.
Riproduzione riservata