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Padre Massimo Montagano, confratello artista di Padre Pio che amava il teatro

Confratelli di Padre Pio

Padre Massimo Montagano, al secolo Pasquale,  nasce a Casacalenda, in provincia di Campobasso, il 18 maggio 1948 da Giuseppe ed Angela Maria Buchetti. 

La sua vocazione sboccia grazie allo zio, padre Vincenzo Frezza, frate cappuccino della provincia di Sant’Angelo Foggia. Entra cosi in seminario a Vico del Gargano e, successivamente prosegue gli studi a Pietrelcina e a Sant’Elia a Pianisi. Riceve il saio francescano il 3 ottobre 1964 ed emette la professione temporanea dei voti il ​​4 ottobre dell’anno successivo, confermandola definitivamente il 26 marzo 1972. 

Segue gli studi di teologia nei conventi di Montefusco, Campobasso e San Giovanni Rotondo preparandosi all’ordinazione presbiterale, che riceve il 6 ottobre 1973. 

Vive i primi anni del suo ministero tra i conventi di Vico del Gargano, Cerignola, Morcone e Serracapriola, con gli incarichi di collaboratore parrocchiale e aiutante nei seminari della provincia religiosa. Dopo questo iniziale periodo di apostolato, ha la possibilità di mettere a frutto le sue doti naturali. Si diploma all’Accademia delle Belle Arti di Foggia e frequenta a Roma “l’International Cinema Institute”. Da quel momento la sua azione pastorale trova un felice connubio. La collaborazione nelle parrocchie di Foggia “Immacolata”, Foggia “Sant’Anna”, il suo servizio nella realtà di Foggia Santa Maria della Pietà, l’attività di insegnante, l’assistenza alla famiglia francescana secolare ricevono dalla sua sensibilità artistica e dalla sua formazione teologica uno slancio ed una modalità di espressione che, unite al suo carattere pacato e alla sua intelligenza, ha saputo raggiungere e coinvolgere tanti. 

Padre Massimo a scuola è un insegnante che stabilisce sempre un rapporto immediato e fecondo con i suoi alunni. Ma il suo campo privilegiato è il teatro. Ama il teatro. Per 10 anni è il responsabile della storica “sala Pace e Bene” della parrocchia Immacolata di Foggia. Scrive e dirige come regista alcune opere e trasmette ad altri la sua passione e le sue capacità. 

Nel 1989 fonda il centro di ricerca e produzione “Officina Teatrale” un laboratorio dove insegna regia e dizione. È aiuto regista per più stagioni liriche al teatro “Umberto Giordano” di Foggia. Realizza una serie di rappresentazioni in cui ha la sensibilità di indagare e di ripresentare il mistero di Dio e dell’uomo. Anche nel campo della pittura trova un mezzo per fruttificare le sue capacità, ma soprattutto per rivedere la sua storia e leggerla alla luce della fede e della vocazione ricevuta. Partecipa alla realizzazione di documentari e fiction sulla vita di Padre Pio e ai film “Del Perduto amore” di Michele Placido e “Tra cielo e terra” prodotto dalla Rai per la regia di Giulio base.

È il regista del primo documentario dedicato ai conventi in cui ha soggiornato Padre Pio. Si impegna con Tele Radio Padre Pio a dare voce all’epistolario del santo Cappuccino. E negli ultimi anni nella notte del Beato Transito del Santo Stigmatizzato, tra il 22 e il 23 settembre, legge ai numerosi fedeli che giungono a San Giovanni Rotondo, per la Festa di San Pio, la testimonianza di Padre Pellegrino Funicelli. I suoi ultimi lavori: la rappresentazione su fr. Daniele Natale e la stigmatizzazione di san Pio ci danno occasione di guardare da una nuova prospettiva la vita e il mistero dei due suoi straordinari confratelli cappuccini.

Padre Massimo cerca di essere sempre un frate che “appartiene alla gente” e come ogni artista pensa più agli altri che a se stesso e con gli altri condivide i sentieri del cuore che, spesso, sono fuori da schemi e dalle pre-costituzioni. Un legame particolare lo stabilisce con la cittadina di Vico del Gargano dove vi resta per più di vent’anni. Qui trova un ambiente favorevole e fecondo per il suo particolare ministero, nei volti della gente e nell’affetto del popolo garganico.  

A Vico ogni domenica alle 11,30 celebra la Messa degli Artisti che mette in risalto il ruolo dell’arte all’interno della liturgia. Fonda il Laboratorio Teatro K, un viaggio didattico sulle strade del teatro nel Gargano, che vede la formazione di oltre 300 allievi tra ragazzi e  adulti da 12 a 70 anni: studenti, medici, avvocati, farmacisti, pensionati, casalinghe, artigiani, musicisti, pittori e scultori. Nelle tradizioni della Settima Santa molto cara al popolo di Vico, sa svelare nei drammi della vita di ogni giorno, la sofferenza di Maria ai piedi della Croce. 

Anche per il convento di Rodi Garganico ha sempre modo di esprimere la sua preoccupazione e dedizione, sognando un rilancio delle attività e una riorganizzazione delle iniziative pastorali per questo territorio. Ed è sempre qui che vuole tornare. Padre Massimo è innamorato di questi luoghi. Anche negli ultimi anni, quando la sofferenza e la fatica fisica si fanno sentire in maniera crescente e fratello corpo diventa sempre di più un impedimento ad uno spirito libero il suo desiderio è sempre quello di tornare a Vico, nella sua fraternità, o di essere curato a Rodi, tra i suoi amici. 

Purtroppo il suo pellegrinaggio umano si trasforma, nella ricerca della soluzione migliore per la sua salute e per il suo stato d’animo, tra l’ospedale “Casa Sollievo della Sofferenza”, il centro medico “Madonna della Libera di Rodi” e la struttura di riabilitazione “Gli Angeli di Padre Pio” di San Giovanni Rotondo.  

Il 28 gennaio 2021, all’età di 73 anni, nel centro medico di Rodi Garganico, fr.  Massimo Montagano da Casacalenda, incontra sorella morte, l’ultimo tra i soggetti del suo personale Cantico delle Creature. Sorella morte non da a Padre Massimo la possibilità di concludere il suo ultimo progetto: Giuda, il discepolo che ha tradito Gesù.  Raccontare una figura non positivamente popolare, ma nella quale si possono rintracciare quei misteriosi percorsi umani che caratterizzano il cuore di ognuno. Sorella morte, però, gli spalanca le porte dell’eternità, in cammino verso il Paradiso che è solo l’inizio di un grande spettacolo.

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