Nella vita di Padre Pio l’obbedienza alla Chiesa è stata una concreta prova di santità richiesta in più di una circostanza, a cui ha risposto l’innocenza trafitta, ma fedele ed umile: obbediva nel silenzio, e nel silenzio versava lacrime di innocenza. 

- si stia in osservazione intorno alla figura di Padre Pio e si eviti ogni singolarità e rumore;
- non celebri la Santa Messa ad orario fisso, ma a qualunque ora, a preferenza “summo mane” ed in privato;
- non dia benedizioni sul popolo;
- per nessun motivo egli mostri le cosiddette stimmate, ne parli e ne le faccia baciare;
- si giudica opportuno che Padre Pio abbia un altro direttore diverso da padre Benedetto da San Marco in Lamis, col quale dovrà interrompere ogni comunicazione anche epistolare.
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Il modo di obbedire di Padre Pio era risoluto e senza riserve. Il suo cuore di “figlio obbedientissimo” chiedeva al cielo la forza di pronunziare il proprio “Fiat” e si adoperava scrupolosamente nell’eseguire l’ordine pervenutogli. Nessuno poteva frapporsi tra lui e la divina volontà, nella quale tutto veniva letto ed accolto. Un figlio spirituale ebbe l’infelice idea di prendere le sue difese, stampando dichiarazioni veementi circa la sua innocenza e gettando fango sulla Chiesa. Padre Pio redarguì severamente l’indesiderato cireneo, protestando tutta la sua dissociazione, “perché non si può amare il Figlio mortificando la Madre”. E questo Perché la sua obbedienza avevo il disegno teologico ben preciso. I suoi veri figli spirituali dovevano solo rispettarlo ed imitarlo e mai ostacolarlo.
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Dopo tanti anni solo adesso posso comprendere chi era Padre Pio, e mi è molte volte nei miei pensieri, sperando di vederlo un giorno.
Lo incontreremo in Paradiso
Giovanni 23 lo ha definito: idolo di stoppa. Come la mettiamo?
mio Signore! mio Dio…!