La profonda devozione di Padre Pio da Pietrelcina verso San Michele Arcangelo ha influenzato tutta la sua vita spirituale e il suo ministero. In questo articolo, esploreremo questo legame straordinario, le esperienze mistiche del Santo di Pietrelcina e come San Michele, Principe degli Arcangeli, abbia giocato un ruolo centrale nella sua missione divina.
Padre Pio e la Protezione dell’Angelo Custode
Padre Pio visse fin da giovane una rapporto molto speciale con il suo angelo custode. Durante la sua convalescenza a Pietrelcina, dal 1910 al 1916, raccontava frequentemente che l’angioletto gli faceva la guardia alla casa. Un episodio emblematico fu quello in cui il suo amico e confidente, Don Salvatore Pannullo, ricevette una lettera vuota dal direttore spirituale di Padre Pio, Padre Agostino. Grazie all’illuminazione del suo angelo, Padre Pio riuscì a rivelarne il contenuto, confermando la sua stretta connessione con le realtà angeliche.
Il Ruolo di San Michele nella Vita di Padre Pio
Mentre molto è stato scritto sul rapporto di Padre Pio con gli angeli, la sua devozione a San Michele Arcangelo è un aspetto meno noto, ma di grande importanza. Padre Pio incoraggiava frequentemente i suoi figli spirituali a venerare San Michele per superare le tentazioni del maligno e le difficoltà della vita. Egli credeva fermamente che San Michele fosse il difensore per eccellenza contro il male.
San Francesco e San Michele: Una Tradizione Francescana
Come cappuccino figlio di San Francesco d’Assisi, Padre Pio ereditò una forte devozione per San Michele Arcangelo. Francesco venerava l’Arcangelo al massimo grado e ogni anno osservava una quaresima in suo onore dal 14 agosto al 29 settembre. Fu durante una di queste quaresime che San Francesco ricevette le stimmate, evento che alcuni commentatori francescani attribuirono proprio a San Michele. Analogamente, anche Padre Pio ricevette le stimmate sotto la protezione dell’Arcangelo, il 20 settembre 1918. Nel coro, in preghiera dinanzi al Crocifisso e sullo sfondo, nella volta della Chiesetta di Santa Maria delle Grazie, vi era un’immagine di San Michele che. sconfiggeva il diavolo.
La Devozione al Santuario di San Michele sul Gargano
Un altro legame significativo tra Padre Pio e San Michele è il Santuario di Monte Sant’Angelo, situato a soli 26 chilometri da San Giovanni Rotondo. Questo luogo sacro è stato visitato da San Francesco e ha sempre avuto un grande significato per i francescani. Nel 1219, San Francesco vi si recò in pellegrinaggio, e questa tradizione francescana influenzò profondamente anche Padre Pio. Nel suo Epistolario, Padre Pio menziona un’unica visita al santuario, il 1º luglio 1917, descrivendola come un’esperienza spirituale particolarmente intensa.
La Visita di Padre Pio al Santuario di San Michele nel 1917
La visita di Padre Pio al Santuario di San Michele Arcangelo avvenne in circostanze difficili. Viaggiò su un carretto scoperto insieme a un gruppo di frati, affrontando un clima rigido e umido. Una volta nel santuario, Padre Pio trascorse diverse ore in preghiera nella grotta dedicata all’Arcangelo. Questa esperienza, descritta dagli storici come un momento di intensa introspezione spirituale, segnò profondamente il suo cammino religioso. Si dice che in quel momento Padre Pio avesse preso piena coscienza della sua missione spirituale.
San Michele come Guida Spirituale di Padre Pio
Nel corso della sua vita, Padre Pio fece spesso riferimento a un “misterioso personaggio” che gli appariva nei momenti più difficili. Sebbene non abbia mai rivelato l’identità di questa figura, molti studiosi ritengono che si trattasse proprio di San Michele. Le straordinarie esperienze mistiche che caratterizzarono la vita di Padre Pio, come la stigmatizzazione e la transverberazione, sembrano infatti coincidere con il periodo di preghiera dedicato a San Michele. La stigmatizzazione di Padre Pio avvenne proprio durante la novena in onore dell’Arcangelo, confermando ulteriormente questa stretta connessione.
La Bilocazione e San Michele
Un episodio molto noto tra i devoti di Padre Pio è quello legato alla bilocazione. Durante una visita di un gruppo di fedeli a San Giovanni Rotondo, Padre Pio distribuì delle immagini di San Michele tirandole fuori da un cassetto che inizialmente era vuoto e gli disse: “Così potrete dire di essere stati al santuario di San Michele”. Questa frase suscitò grande meraviglia nei presenti, i quali si convinsero che Padre Pio fosse capace di bilocarsi spiritualmente anche nel Santuario dell’Arcangelo, pur rimanendo fisicamente a San Giovanni Rotondo. Non a caso Padre Pio ripeteva spesso: “Io alla grotta santa di Monte Sant’Angelo ci vado sempre”.
San Michele come Protettore DELLA PROVINCIA RELIGIOSA
Nella zona del foggiano, San Michele Arcangelo è particolarmente venerato come protettore. Le nicchie delle case e delle masserie sono spesso adornate da statue dell’Arcangelo, e il suo nome è molto comune tra le famiglie del luogo. La provincia religiosa cappuccina di Foggia scelse San Michele come patrono, a cui oggi si è aggiunto il nome di Padre Pio.
L’Importanza del Culto di San Michele nella Spiritualità di Padre Pio
Padre Pio cercava attivamente di diffondere la devozione verso l’Arcangelo tra i suoi figli spirituali. Nel nuovo santuario della Madonna delle Grazie a San Giovanni Rotondo, Padre Pio fece erigere un altare dedicato a San Michele. Il mosaico sovrastante fu realizzato dallo svizzero Aurelio Gozzato.
Il Testamento Spirituale di Padre Pio e San Michele
Uno degli episodi più toccanti riguardanti il legame tra Padre Pio e San Michele riguarda una sua figlia spirituale che, trovandosi in una difficile situazione, si recò a confessarsi dal Santo di Pietrelcina. Padre Pio, dopo averla ascoltata, le consigliò di rivolgersi al “suo avvocato” a casa sua. La donna, inizialmente perplessa, tornata al suo paese si imbatte nella preghiera all’Arcangelo che così diceva: “O glorioso mio protettore e avvocato San Michele…”. Cosi si rese conto che Padre Pio si riferiva a San Michele, il patrono del suo paese. Seguendo il consiglio del suo confessore, pregò intensamente l’Arcangelo e ottenne la grazia richiesta.
La Preghiera a San Michele di Leone XIII
Padre Pio recitava spesso la famosa preghiera a San Michele composta da Papa Leone XIII, un testo che invoca l’Arcangelo per difendere i fedeli contro le insidie del diavolo. Questa preghiera, purtroppo caduta in disuso in molte parti della Chiesa, era per Padre Pio un’arma spirituale potentissima, soprattutto in un’epoca che egli considerava apocalittica. Egli esortava i suoi fedeli a combattere sotto lo stendardo di San Michele, riaffermando così l’importanza di rinnovare il culto dell’Arcangelo: “San Michele Arcangelo, difendici nella battaglia: sii nostro soccorso contro la malizia e le insidie del demonio. “Che Dio lo sottometta!” imploriamo supplichevoli. E tu, principe della milizia celeste, per la divina potenza, ricaccia nell’inferno Satana e gli altri spiriti maligni che vagano per il mondo a perdizione delle anime. Cosi’ sia”.
La Fondazione della Milizia di San Michele Arcangelo
Sulla scia dell’influenza di Padre Pio, nacque l’associazione “Milizia di San Michele Arcangelo”, un gruppo di devoti dedicato alla diffusione del culto dell’Arcangelo. Questa associazione, guidata inizialmente da Monsignor Del Ton, continua ancora oggi a promuovere la spiritualità angelica attraverso preghiere, conferenze e incontri di formazione. Padre Pio, con il suo esempio e le sue esortazioni, è stato il principale ispiratore di questa iniziativa, che ha diffuso il culto di San Michele in tutto il mondo.
San Michele e la Missione di Padre Pio
In conclusione, il legame tra San Michele Arcangelo e Padre Pio è una storia di profonda fede, dedizione e battaglia spirituale. Padre Pio visse tutta la sua esistenza sotto la protezione dell’Arcangelo, combattendo contro le forze del male e guidando i suoi figli spirituali verso la salvezza. La devozione a San Michele rappresenta uno dei pilastri della sua spiritualità e continua a ispirare migliaia di fedeli in tutto il mondo.
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