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Padre Pio e Giorgio VI

Il racconto di Padre Aurelio da Sant'Elia a Pianisi

La sera del 5 febbraio 1952 erano nella stanza di Padre Pio, il Padre Aurelio e il Padre Costantino e il dott. Sanguinetti, collaboratore del Padre per la costruzione della Casa Sollievo della Sofferenza. Padre Pio era seduto alla scrivania e gli altri su sedie accanto a lui. Si parlava del più e del meno. La conversazione non aveva niente di importante: le solite parole di routine sul giorno, il tempo, il lavoro della giornata.

Ad un certo punto Padre Pio interruppe la conversazione e disse. “Preghiamo per il re d’Inghilterra!”. Non aggiunse nient’altro. Incrociò le braccia sulla scrivania, sulle braccia poggiò la testa e rimase per un pò in silenzio.

Gli altri si guardarono negli occhi, interrogandosi sul significato delle parole di Padre Pio, che aveva bruscamente introdotto nella conversazione un personaggio lontano dagli argomenti usuali, dal territorio locale e dalla stessa religione cattolica, addirittura il re d’Inghilterra, capo della chiesa anglicana. I tre, per obbedire a Padre Pio che pregava, fecero ognuno, a modo proprio, anche una preghiera per il re d’Inghilterra, che per loro era come pensare a uno sconosciuto. La cosa quella sera finì così, senza che alcuno dei tre chiedesse a Padre Pio il perché di quella richiesta un pò estemporanea.

La spiegazione l’ebbero il mattino seguente quando dalla radio e dai giornali seppero che era morto Giorgio VI, re d’Inghilterra.

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Sono numerosi i segni avuti da Padre Pio da parte del Signore oltre le stimmate. Anche il fatto che ha sentito di dover pregare per il re d Inghilterra che poi e’morto ne e una conferma

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