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La delicatezza di Padre Pio nei confronti di un amico gravemente malato

Padre Pio visita l'amico Angelo Maria Merla. Era il 3 aprile 1950

Il 3 aprile 1950 Padre Pio, accompagnato dal Padre guardiano, scese in paese per far visita al medico Angelo Maria Merla, gravemente ammalato. Il dott. Merla fu medico del convento per 40 anni. Sindaco di San Giovanni Rotondo dal 1914 al 1919, fu il primo medico ad aver visitato le stimmate di Padre Pio che non esaminò in maniera approfondita. Difatti non stilò un referto. Visito’ il giovane cappuccino su richiesta del superiore del convento Padre Paolino. Egli era ateo e non interessato a cose fuori del normale e disse ai frati che non era tubercolosi, e che Padre Pio non era infettivo. Diede un esame clinico generale.

Troviamo traccia delle sue considerazioni sulle stimmate di Padre Pio, nel rapporto del prefetto di Foggia del 26 giugno 1919 quando si diffuse la notizia delle stimmate. Il prefetto scrisse che, il sindaco, dott. Merla, visitando Padre Pio in qualità di medico del convento, attestò che i segni potevano difficilmente essere classificati come lesioni tubercolari e non era in grado di dirne la natura.

Il 3 aprile, il dottore non si aspettava la visita di Padre Pio, organizzata dal parente farmacista, Francesco Ricciardi. Alla domanda come mai fosse a casa sua, Padre Pio rispose: “Beh! Tu sei venuto tante volte in convento… ora sono venuto io a casa tua. Ti dispiace?”. Fu un atto di delicatezza nei confronti di un amico malato che da lì a qualche giorno sarebbe volato al cielo. Infatti il medico morì il 12 aprile.

Il dottore credente praticante, aveva in famiglia tre sacerdoti. Quel giorno non si confessò da Padre Pio, perché subito dopo la sorpresa, intuendo che Padre Pio fosse lì per confessarlo, fece presente che in merito aveva già fatto tutto. Padre Pio stette a colloquio con il dottore per un bel pò di tempo.

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