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Gli auguri di Natale di Padre Pio

Natale 1925

San Giovanni Rotondo, 23 dicembre 1925. Lettera indirizzata al Ministro Provinciale Padre  Bernardo d’Alpicella.

Mio carissimo padre,

Gesù Bambino regni sempre sovrano sul vostro cuore, vi riempia e ricolmi  di tutte le sue Divine tenerezze e vi renda sempre più degno del Santo Paradiso. Ecco la sintesi di tutti i miei voti che sempre vado facendo a  Gesù per voi per il vostro carissimo giovanotto padre Gaetano e che, con più slancio e fervore mi riprometto di farlo in questi giorni dinanzi a Gesù Bambino. Piaccia a Lui esaudirli. E voi, mio amatissimo padre, accettateli conoscendo da qual cuore partono e da quanta sincerità siano accompagnati.

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I vostri auguri fattimi lascio immaginare a voi quale balsamo apportato al mio cuore ulcerato e straziato. Ho letto la vostra letterina dinanzi a Gesù sacramentato e lui solo sa quante lacrime ho versato. Ma che lacrime erano? non so dirlo se erano di gioia o di dolore. Certo si è che mi sono sentito non poco rinfrancato. Era da ieri sera che il mio spirito si sentiva solo, completamente solo, accompagnato da una totale intima convinzione, contro mia volontà, di essere stato abbandonato da tutti. Invano mi sforzavo di fare atti di uniformità a dio, invano a Lui ricorrevo. Tutto taceva: tutto, non escluso il cielo istesso per me era diventato di bronzo. Ho sofferto un mezzo inferno: dico mezzo, perché in mezzo sì straziante martirio non mi sentivo ancora del tutto disperato. Ecco quanto di spesso mi va succedendo da qualche tempo in qua. Sento vivo il bisogno di una vera, sincera ed intima conversione a Dio, e non so da dove e come ricominciare.

Ecco quanto assiduamente vado chiedendo a Gesù la mia conversione: se sono in sua disgrazia, me lo faccia chiaramente intendere e non soltanto supporre ed intravedere, perché in questo modo io non comprendo mai niente e molto meno risolvermi a fare qualsiasi cosa. Io voglio salvarmi a tutti i costi a dispetto di satana. Pregatemi anche voi a questo fine e dite a Gesù che porga benigno l’orecchio ai miei gemiti, agli strazianti sospiri del mio cuore.

Sono spiacentissimo sapervi tutto sofferente e fo voti a Gesù che presto vi faccia guarire. Io in salute fisica sto discretamente bene e ne siano rese grazie infinite a Gesù. Mi compiaccio sentire l’amatissimo padre Gaetano sollevato e ringiovanito. Salutatemi caramente e ditegli che assiduamente io lo presento a Gesù.

Vi abbraccio con filiale affetto e mi dico tutto vostro in Gesù.

Padre Pio cappuccino

Buone feste a tutti di comunità.

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