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Davanti a Padre Pio ricevette una scossa elettrica e guarì

La guarigione di Giuseppe Canaponi

Padre Paolo Covino nel suo libro “Ricordi” racconta un episodio significativo avvento nella sacrestia della chiesetta antica di Santa Maria delle Grazie. Il fatto riguarda il sign. Canaponi Giuseppe di Sarteano (SI).

Giuseppe, il 21 maggio 1945, mentre stava andando a lavoro sulla sua moto, venne investito da un camion. Venne portato in ambulanza in ospedale. La situazione era critica: fratture al cranio, alle costole, e ben cinque alla gamba sinistra.

Da quel giorno per lui cominciò un lungo calvario tra tanti ospedali. Tornò a camminare ma solo con le stampelle. Il 26 dicembre 1947 si recò a San Giovanni Rotondo con la moglie ed il figlio. Quel giorno si confessò da Padre Pio: “mentre ero in ginocchio avvertii una scossa elettrica che mi diede sollievo e provoco’ in me un grande benessere.

Il Padre alzò gli occhi al cielo, mi diede l’assoluzione, e mi sentii benissimo. Egli mi disse: “Prometti di mutar vita. Diversamente a che serve la grazia?” “Promisi, baciai la mano, raccolsi la stampella ed il bastone e cominciai a camminare speditamente. Mia moglie, al vedermi guarito, mi venne incontro con il figlioletto e piangemmo commossi. Tornammo all’albergo, poi tornammo a ringraziare Padre Pio che ci disse: “Non l’ho fatto io la grazia. L’ha fatta il Signore. Ringraziate Lui.”

Canaponi mori’ nel 1973 a settant’anni. Due mesi prima di morire Padre Paolo Covino incontrò Giuseppe nella sacrestia a san Giovanni Rotondo e si fece ripetere da lui la storia della sua guarigione.  Quando raccontava la sua storia Giuseppe Canaponi ripetera’ tante volte: “Sono una sfida vivente alle leggi fisiche.” “I medici vedono le lastre col ginocchio fuori posto, il femore storto con tessuto calloso intorno alla rotula del ginocchio, e rimangono sbalorditi che io cammino speditamente. Ecco perche’ mi ritengo un morto ambulante.”

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