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Ecco perchè Padre Pio soffriva sull’altare ogni giorno

Il martirio sacerdotale del santo frate cappuccino

L’ordinazione sacerdotale, ricevuta  il 10 agosto del 1910 nel Duomo di Benevento, ha costituito l’umile frate cappuccino ministro di Cristo e dispensatore dei suoi misteri. Lo spirito di Cristo infatti, introduce i presbiteri nel ministero e, attraverso l’imposizione delle mani, li chiama e le abilita a continuare lo stesso mistero di Cristo  di riconciliare, di pascere il  gregge di Dio e di insegnare in suo nome. Padre Pio non soltanto era cosciente della altissima dignità del sacerdozio e della configurazione  sacramentale di tutto il suo essere, modellato a un titolo nuovo e specifico su Gesù Cristo sommo ed eterno sacerdote, ma ha sentito tutta l’esigenza di radicare santità che scaturiva dal dono e mistero del sacerdozio. Egli sintetizza in queste parole del suo epistolario il nuovo punto di convergenza di tutta la sua vita determinato dalla ordinazione sacerdotale: “Il tutto si compendia in questo: sono divorato dell’amore di Dio e dell’amore per il prossimo. Dio per me è sempre fisso nella mente e stampato nel cuore.  Mai lo perdo di vista” (Epistolario I, 1247)

Sacerdote e vittima

L’Eucaristia  ha rappresentato sempre il momento centrale e culminante della sua giornata e della sua attività apostolica. Egli è stato il sacerdote che si è offerto, vittima con Cristo sull’altare, consacrando il pane e il vino come offerta e azione di grazie per la salvezza del mondo. In Padre Pio era fortissima la consapevolezza di aver ricevuto una vocazione che egli considerava totale concentrazione per aiutare le anime a intraprendere un cammino di santità. Nessuno era obbligato a rivolgersi a lui; quel passo doveva essere un atto di libertà. Ma quando ciò avveniva, egli si sentiva caricato di una grande responsabilità.

 

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Martirio senza effusione di sangue


E’ stato martire nel senso più profondo e radicale del termine. La sua vita religiosa, nelle sue esigenze di seguire Cristo crocifisso, è per se stessa un martirio senza effusione di sangue.

Padre Pio è stato un atleta di Cristo, lottatore contro le tentazioni le vessazioni di ogni genere, contro prove aridità, angoscia e smarrimento. Ha consumato la comunione della grande Messa che abbraccia tutta la sua vita, portando all’ultimo compimento la comunione eucaristica, che non consiste nell’assimilare Cristo e ridurlo nei limiti angusti della propria esistenza, bensì nel capovolgere la dinamica naturale dell’alimentazione:  nell’Eucaristia colui che mangia è trasformato nella natura del cibo che mangia.

 Padre Pio è stato completamente trasformato in colui che l’ha chiamato e l’ha consacrato sacerdote per essere sua immagine e suo testimone tra gli uomini.

 

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% Commenti (1)

Carmen Maria d'Addetta

Articolo conciso e stupendo.
Grazie

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