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Padre Pio pregava le anime del Purgatorio

Il racconto di Padre Pio

Padre Pio, tutte le volte che saliva e scendeva le scalinata della clausura, si fermava davanti alla “pagella” ovvero un quadro affisso alla parete che elenca le categorie delle anime del purgatorio più bisognose. Prendeva un dischetto dal primo scomparto della cassettina, controllava a quale categoria di anime corrispondeva, in elenco, il numero estratto. Poi, deponeva quindi il dischetto nel secondo scomparto della cassettiera e proseguiva recitando, per quelle anime che la sorte aveva segnalato, una giaculatoria un Requiem ed altre preghiera in suffragio.

Ecco cosa accadde un giorno in foresteria. Padre Pio lo raccontò ai suoi confratelli.

Padre pio en septembre 1963Padre Pio

“Durante la prima Guerra Mondiale Assunta Di Tommaso venne a San Giovanni Rotondo per visitare suo fratello, padre Paolino da Casacalenda, superiore del convento dei cappuccini, il quale per lei fece preparare un lettino nella foresteria, fuori dei limiti dalla clausura. Una sera padre Paolino mi invitò ad andare con lui in foresteria per un breve colloquio con la sorella. Subito dopo entrambi si recarono in chiesa per una visita a Gesù sacramentato ed io rimasi sono in foresteria. Ero stanco e mi ha appisolai accanto al camino. Ad un tratto mi svegliai di soprassalto e vidi che vicino a me era seduto un uomo avvolto in una mantellina.  Sorpreso e spaventato chiesi: “Ohè! Chi sei tu?”. L’uomo rispose: “Sono tal dei tali e sono morto in questo convento il giorno…. nell’anno…”

“E adesso cosa fai qui? domandai ancora – E lui: “Sto scontando la pena del purgatorio per avere…(e disse il suo peccato=”. Aggiunsi: “Beh domani dirò la santa Messa, però tu qua non devi più tornare”. E lo accompagnai fino alla sagrestia della chiesa. Al ritorno trovai il portone è chiuso. Suonai la campanella e venne ad aprirmi il superiore che era appena rientrato in foresteria. Mi chiese cosa fossi andato a fare fuori dovetti raccontargli l’accaduto. Per accertarsi della realtà dei fatti, consultò i registri dell’anagrafe e verificò con stupore che dati riferiti avevano una corrispondenza storica. L’indomani celebrai la messa per l’anima di quell’uomo che è, qualche ora dopo, mi apparve di nuovo per ringraziarmi dell’efficacia suffragio in virtù del quale che aveva terminato il purgatorio ed era volato in cielo”.

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