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Padre Pio e gli artisti

Uomini e donne di cultura e spettacolo devoti di Padre Pio

Nel numero incalcolabile dei devoti di Padre Pio che hanno voluto manifestare compiacimento e gioia per la sua canonizzazione, sono da annoverare anche molti personaggi famosi della cultura, della politica e dello spettacolo, che hanno reso la loro testimonianza umana e artistica in due iniziative organizzate dai frati minori cappuccini a San Giovanni Rotondo.

Il Meeting dei giovani

La prima è stata il “Meeting dei giovani”, organizzato al Parco del Papa per il 19 maggio 2002, in preparazione al solenne evento. Dopo la mattinata incentrata sulla catechesi del futuro cardinale Raniero Cantalamessa, predicatore apostolico, nel pomeriggio si è svolto un movimentato talk-show. Sul palco allestito in un Palatenda, per rispondere alle domande dell’anchorman del TG1 Francesco Giorgino, sono saliti: il fisico Antonino Zichichi, docente universitario e con due prestigiosi incarichi nel suo curriculum: presidente dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare e presidente della Società Europea di Fisica; il senatore Giulio Andreotti, che è stato per sette volte presidente del Consiglio dei Ministri; il vescovo di Acerra Antonio Riboldi, noto per le sue posizioni anti-camorra e la scrittrice di successo Susanna Tamaro.

Si sono, inoltre, espressi con il canto: Ron, autore e interprete di un musical su san Francesco; Clarissa Burt, che ha cantato “Milleluci”, ispirata alla tragedia dell’attentato alle torri gemelle di New York, e Toni Santagata, che ha raccontato i suoi incontri con Padre Pio, mentre Tullio De Piscopo ha fatto scatenare l’entusiasmo dei giovani presenti, ai quali, in quello stesso giorno, è giunto anche un saluto speciale di Giovanni Paolo II: «Saluto i giovani riuniti a San Giovanni Rotondo per un meeting in preparazione alla canonizzazione di Padre Pio. Camminate con coraggio, cari giovani, sulla via della santità».

L’uomo che si innamorò di Dio

La seconda iniziativa è stata un tripudio di artisti, a cominciare da Sergio Iapino e Raffaella Carrà, che sono stati fra gli autori di uno spettacolo memorabile di preghiere in musica, andato in onda il 23 giugno su Rai Uno e intitolato “L’uomo che si innamorò di Dio”, per poi tenerne il timone: Iapino dalla regia, la Carrà dalla conduzione. Nella suggestiva scenografia ideata da Gaetano Caselli nel contesto dell’ultima stazione della Via Crucis di Francesco Messina, dinanzi all’orchestra del Teatro Petruzzelli di Bari, diretta dal maestro Leonardo De Amicis, hanno offerto la loro voce all’evento alcuni dei più famosi esponenti della musica leggera italiana, tra cui l’indimenticato e indimenticabile Lucio Dalla, che ha incontrato più volte Padre Pio, fin da quando era bambino, dal quale ha imparato la cosa più importante, che ha voluto condividere con il pubblico e con i quattro milioni di telespettatori che quella sera si sono sintonizzati sulla rete ammiraglia della Rai: «I santi esistono, sono esistiti, esisteranno sempre. Sono dei regali di Dio. Scegliere fra gli uomini dei personaggi che diventano testimoni della grandezza del mistero di Dio, è un regalo che Dio ci fa».

I due eventi di cultura e spettacolo sono stati programmati nel solco della missione svolta dal mistico Cappuccino, che incontrò e cercò di condurre o di ricondurre verso la fede numerosi personaggi di queste due realtà, ottenendo un radicale cambiamento di vita in Carlo Campanini e in Beniamino Gigli. Ma solo al Signore sono noti gli effetti interiori che i viaggi a San Giovanni Rotondo hanno avuto su tanti altri come Totò, Erminio Macario o Walter Chiari, solo per citarne alcuni dei più famosi dell’epoca. Significative sono state anche le testimonianze di Toni Santagata e Lucio Dalla, che hanno conosciuto Padre Pio e hanno continuato a venirlo a trovare anche dopo la sua morte.

La giornata di spiritualità degli artisti

Così come è stata significativa la volontà espressa da Raffaella Carrà di far passare dal convento garganico le sue ceneri prima della tumulazione. Per questo, da quel giorno, il 5 settembre 2021 dell’anno scorso, i frati cappuccini hanno deciso di istituire la giornata di spiritualità degli artisti, consapevoli che questo è un ambito privilegiato di evangelizzazione, poiché essi, di fatto, oltre a poter accogliere il dono della fede, sono in grado di trasmetterlo attraverso i messaggi che diffondono con la loro arte, ma anche con uno stile di vita che, in molti, suscita desiderio di emulazione.

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