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Padre Pio confessa il diavolo

Il racconto di Padre Tommaso da Monte Sant'Angelo

Il 3 febbraio 1926 Padre Tommaso da Monte Sant’Angelo riportò nelle sue memorie un episodi che gli raccontò Padre Pio da Pietrelcina

Padre Tommaso fu il Maestro dei noviziato di Padre Pio nel 1903, nel convento di Morcone. Padre Pio lo ritrovò in fraternità a San Giovanni Rotondo come guardiano  dal 1925 al 1928. Nelle sue memorie racconta che un giorno si presentò a Padre Pio un uomo chiedendogli di confessarlo: lo confessò nella sacrestia, all’inginocchiatoio che sta vicino alla porticina che da in chiesa. Alla fine della confessione gli impartì la santa assoluzione, ma arrivate a quelle sacre parole: Ego te absolvo …, il penitente cominciò terribilmente a spasimare ed a contorcersi, dicendo, mi sento uscire l’anima; e fu tale che d’un tratto si alza, passa la porticina che da in chiesa e va via. Padre Pio sbalordito, tremante, esce con lui per seguirlo, va in chiesa e non vi era anima vivente. Si avvicina alla porta della chiesa e trova fuori due o tre donne, alle quali domandò: è uscito qualcuno dalla chiesa? Avete visto un uomo che sia uscito proprio adesso? Esse risposero: no non abbiamo visto nessuno. Dopo ciò, il Padre Pio si ritirò tutto mortificato.

Il racconto di Padre Tommaso termina con una domanda: “Ora domando: chi poteva essere quel tale? Si deve supporre qualche demonio, sotto forma d’uomo. E per quale scopo? Forse per intimorirlo”.

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