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Il cardinale Josyf Slipyj e Padre Pio

La visita del Metropolita di Lviv degli Ucraini. Era il 5 aprile 1965

Il 5 aprile 1965, fece visita a Padre Pio il cardinale Josyf Slipyj una delle grandi figure del ventesimo secolo. Padre e capo della Chiesa Cattolica Ucraina morì in esilio a Roma, novantaduenne, il 7 settembre 1984. Era un appassionato studioso. Un sacerdote e un vescovo che luminosamente guidava un gregge tormentato e disperso.

E’ stato certamente il più grande ucraino del suo tempo. Confessore di Cristo, imprigionato, torturato, affamato, esposto al freddo polare, deriso, svilito, ingiuriato: tutto sopporto’ per l’unita’ del Corpo Mistico. Salvato dalla fucilazione durante la seconda guerra mondiale subì la persecuzione dei sovietici. Condannato ad 8 anni di lavori forzati, per ben due volte venne salvato da morte certa. Papa Giovanni XXII riuscì ad ottenere la sua liberazione e lo nominò cardinale.

Il 5 aprile, Padre Pio, entrato nella saletta interna del convento, dove lo attendeva il porporato, tentò di baciargli la mano. Quando vide che tutti i suoi sforzi erano vani, perché sua eminenza non glielo permetteva, volle baciare almeno la croce pettorale. Durante il colloquio il santo cappuccino tenne un atteggiamento di grande umiltà e spesso ripeteva “Padre Mio”. Nel ricevere la benedizione, lungamente richiesta, Padre Pio si scusò di non potersi inginocchiare.

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