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Padre Pio: “hai bestemmiato, ecco perché non hai ottenuto la grazia”

Una grazia giocata. Era 21 maggio 1919

Il dottore di Barletta Luigi Romanelli, nei giorni 19 e 20 maggio 1919 fu primo medico che osservò scientificamente le stigmate di Padre Pio. Tornato nella sua Barletta, qualche giorno dopo, nelle sue memorie raccontò qualcosa che era accaduto durante un colloquio nella saletta della clausura del convento.

Erano presenti padre Benedetto, padre Paolo da Valenzano, Padre Pio ed il medico. Il cappuccino rivolgendovi al dottor Romanelli gli parlò di una sua “grazia giocata“. Romanelli non ricordava nulla che potesse motivare o essere la causa perché quella grazia tanto richiesta e desiderata da lui e dai suoi familiari non si ottenne. Padre Paolo entrò in argomento e fece precisa richiesta a Padre Pio che rivolgendosi a Romanelli gli disse che aveva bestemmiato Dio per ben due volte, di cui una volta privatamente ed altra volta in modo solenne aggiungendo all’insulto l’ingiuria. Citando per ambedue le volte il tempo ed il luogo. Il fatto raccontò il medico era avvenuto undici mesi prima.

Romanelli così scrisse: “l’essere questo avvenuto in luoghi ed in presenza di persone affatto sconosciute al padre Pio; l’essere questo stesso fatto completamente sfuggito dalla mia mente, mi fecero pensare che il tutto Padre Pio l’ha appreso per divina rivelazione e non per altre vie o per mezzi scientifici o creduti tali“.

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% Commenti (1)

Buongiorno.Certo che è stato per Rivelazione ma le cose funzionano.Già il mio angelo custode basta che gli chiedo di mandare dei pensieri buoni alle persone che entrano in contatto con me e succede nel loro libero arbitrio è qualcosa di grandioso.In realtà ci è data la possibilità anche solo attraverso il nostro angelo custode se siamo ricettivi di avere informazioni sugli altri.A me per esempio le informazioni mi vengono tramite immagini mentali.Una volta ero a Roma e dovevo andare alla S.I.A.E. e stavo prendendo una strada sbagliata ad un certo punto mi arrivato un pensiero che mi indicava che dovevo prendere la strada diritto a me,ma non ero affatto sicuro di arrivare a destinazione se seguivo il pensiero.L’ho seguito e ci sono arrivato subito alla S.I.A.E.

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