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Fra Pio a San Marco la Catola, Serracapriola e Montefusco

Da un convento all’altro

Fra Pio era a Sant’Elia a Pianisi per il suo iter formativo. Ad ottobre del 1905 è costretto a spostarsi nel convento di San Marco La Catola, in provincia di Foggia, per continuare gli studi liceali e filosofici, mentre a Sant’Elia a Pianisi sono in corso lavori urgenti di riparazione alla chiesa e ad altri locali adiacenti, ormai a rischio di crollo.

Il soggiorno a San Marco La Catola dura solo sei mesi. Ma i disegni di Dio si servono anche di strutture pericolanti e di estenuanti, continui trasferimenti. Quando, nell’aprile del 1906, il giovane frate torna nel ristrutturato convento di Sant’Elia a Pianisi, porta con sé il tesoro di una nuova, fondamentale amicizia, quella di padre Benedetto da San Marco in Lamis.

Nonostante abbia appena 34 anni, padre Benedetto è definitore provinciale e gode di grande stima non solo presso i suoi confratelli, ma anche presso il Provinciale e persino presso il Generale dell’Ordine. Fra Pio, però, non viene colpito né dal prestigioso incarico, né dalla sua fama di uomo saggio e prudente, bensì dalla sincerità del suo sguardo, incastonato in un volto rubicondo che ispira simpatia, nonostante la nera cornice di capelli e barba folti. Il neo professo gli chiede di diventare la sua guida spirituale e il corpulento, autorevole frate incautamente accetta il compito, incapace di comprendere fino in fondo a chi aveva detto quel “sì” e di immaginare quanto la disponibilità espressa gli sconvolgerà l’esistenza. Persino più del non facile incarico di Ministro Provinciale che assumerà, dopo l’imprevista morte di padre Pio da Benevento.

A Sant’Elia a Pianisi, terminato il corso di Filosofia, fra Pio conferma per sempre la sua adesione alla vita religiosa. È il 27 gennaio 1907. Dopo averlo dichiarato verbalmente, di suo pugno, sul registro delle professioni, attesta di considerarsi «legato per sempre con i voti dell’Ordine dei Cappuccini, sotto la Regola del Serafico Padre S. Francesco d’Assisi, a solo ed unico fine di attendere al bene dell’anima mia e dedicarmi interamente al servizio di Dio».

A fine ottobre dello stesso anno il giovane cappuccino viene trasferito a Serracapriola, in provincia di Foggia, nel convento reso celebre dalla tomba di un altro santo frate, padre Matteo da Agnone, conosciuto per essere stato un grande esorcista. Qui fra Pio trova un secondo fratello maggiore, padre Agostino da San Marco in Lamis. Insieme a lui, amico e docente, a fine novembre del 1908 trasloca ancora per proseguire gli studi a Montefusco, in provincia di Avellino.

Il 19 dicembre, a Benevento, riceve gli ordini minori e, due giorni dopo, nella stessa città, il suddiaconato.

Non fa in tempo ad assaporare la gioia di questi traguardi perché accade qualcosa di imprevisto che gli fa pensare di  essere giunto al capolinea del suo cammino religioso.

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