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Le stimmate di Padre Pio: piaghe perforanti mani e piedi

Il racconto di Padre Benedetto da San Marco in Lamis

Nel 1919 il giorno delle Ceneri cadeva il 3 marzo. In questa giornata Padre Benedetto scrive al confratello Agostino da San Marco in Lamis e racconta al confratello quanto aveva visto.

Padre Benedetto Nardella da San Marco in Lamis, alla fine del mese di febbraio 1919, in veste di ministro provinciale era stato «per alquanti giorni» a San Giovanni Rotondo. La sua presenza nel conventino garganico aveva come scopo la constatazione delle stimmate di Padre Pio. Della sua visita egli fece una relazione ufficiale nella Congregazione anticapitolare tenuta nel convento di San Marco la Catola, nei giorni 4 – 6 maggio 1919. Leggiamo nel Libro delle Determinazioni, nel verbale scritto a chiusura di quella Congregazione: «Il padre Provinciale ha riferito alla Definizione di aver constatato coi propri occhi le stimmate nelle mani e nel costato del santo figliuolo Padre Pio da Pietrelcina e di averne informato il reverendissimo padre Generale»

Padre Benedetto partito all’inizio di marzo, si fermò a Foggia (convento di Sant’Anna), da dove scrisse questa lettera al padre Agostino, che, tornato dal servizio militare in licenza illimitata, si era stabilito a San Marco la Catola.

“In lui non sono macchie o impronte, ma vere piaghe perforanti le mani e i piedi. Io poi gli osservai quella del costato: un vero squarcio che dà continuamente o sangue o sanguigno umore. Il venerdì è sangue. Lo trovai che si reggeva a stento in piedi; ma lo lasciai che poteva celebrare e quando dice Messa il dono è esposto al pubblico, dovendo tenere le mani alzate e nude”.

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che San Pio mi aiuti a stare sempre in salute e a stare sempre bene

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