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“La vita di Padre Pio ci indica il cammino da seguire”

20 settembre 2019. La commemorazione delle Stimmate di Padre Pio

“San Pio con la sua vita ci indica un cammino che ci dà la possibilità di raggiungere la meta. E’ un incoraggiamento per tutti, il volto di Padre Pio che si offre a noi come volto che ha amato concretamente”. È la frase che costituisce il cuore della riflessione di fr. Maurizio Placentino, ministro provinciale della religiosa provincia di sant’Angelo e Padre Pio dei Frati Minori Cappuccini, durante la tradizionale commemorazione dell’impressione delle stimmate di Padre Pio da Pietrelcina.

Il 20 settembre è il giorno in cui frati si stringono idealmente intorno al loro confratello più illustre, per ricordare il momento in cui il Signore ha impresso nel suo corpo le piaghe della sua Passione. La liturgia è cominciata nel coro della chiesa antica, dove tutti i cappuccini hanno ascoltato la lettura della lettera del 22 ottobre 1918 nella quale Padre Pio, per “santa obbedienza”, ha raccontato a Padre Benedetto da San Marco in Lamis l’evento mistico vissuto poco più di un mese prima. I frati hanno poi raggiunto, in processione, il santuario di Santa Maria delle Grazie dove sono stati accolti da altri frati e tutti i fedeli presenti. Agli uni e agli altri il Ministro Provinciale, soffermandosi sul salmo 27 “Il tuo volto Signore io cerco”, ha ricordato: “L’attrazione di cui parla il salmo è collocata nel cuore di ogni uomo, è un desiderio che pur essendo insopprimibile può essere eluso, spesso questo desiderio viene sepolto sotto strati di indifferenza o di false risposte, spesso diventa un’inquietudine che si traduce in ricerca di molte altre cose che se inizialmente sembrano appaganti lasciano delusi frustrati insoddisfatti” e la ricerca diventa continua vorticosa fino a diventare perfino una schiavitù.

E’ quello che è successo al figlio prodigo della famosa parabola evangelica e false risposte al nostro desiderio di diventare una scelta di vita, una presa di posizione radicale che porta ad illudersi di trovare la felicità lontano da Dio. Il cuore però non mente come al salmista dice: “Cerca il suo volto”, se siamo capaci di ascoltare il nostro cuore, il nostro desiderio di autentica felicità sentiremo inesorabile il richiamo a tornare alla casa del padre, a ricevere il suo abbraccio, a sentirci a casa nostra. In fondo questo salmo ci insegna che l’uomo ha bisogno di contemplare un volto come il bambino appena nato ha bisogno del volto della mamma, il bimbo che cresce che impara a conoscere se stesso nel volto di chi gli sta di fronte, come chi è innamorato non può stare lontano dal volto dell’amato, come un genitore che senza necessità di vedere spesso il volto del figlio. L’uomo ha bisogno di un volto”. “L’esperienza di san Pio, la sua vita, – ha continuato Fr. Maurizio – ci offrono un esempio di questa continua ricerca. Egli la esprime con termini accesi e drammatici. A volte questa ricerca sfocia nella consolazione, nel trovare il desiderato destinatario del suo amore e della sua aspirazione; a volte, invece, la ricerca naufraga nella desolazione, nel sentirsi abbandonato, nel non vedere soddisfatto il profondo desiderio del cuore”. Alcune fasi della vita di Padre Pio sono state caratterizzate da una grande angoscia. “Padre Pio si sentiva un novello Giobbe, abbandonato e punito. Il cercare nella fede diventa, in Padre Pio, paradigma dell’esperienza di ogni credente. Possiamo immaginare questa esperienza come un continuo andirivieni tra il Tabor e il Calvario”. Il cammino del credente è, in fin dei conti, una continua ricerca tra la gloria e la sofferenza, tra la luce e le tenebre, tra la rivelazione e il nascondimento, tra la consolazione e l’aridità.

“Oggi noi ricordiamo – ha sottolineato ancora il Ministro – l’evento che ha reso «rappresentate stampato» di Cristo il nostro confratello Padre Pio che, attraverso la straordinaria esperienza che stiamo commemorando, ci offre un insegnamento: il cristiano che cerca il volto di Dio, diventa egli stesso immagine di Dio. E, per il mistero dell’incarnazione, il cristiano che diventa immagine di Dio diventa più umano, più uomo, capace di soffrire, di amare, di vivere fino in fondo. La fede umanizza. Questo possiamo contemplare in Padre Pio. La sua vita ci indica un cammino, il raggiungimento di una meta, è un incoraggiamento per tutti noi. Egli si presenta a noi come un volto, un cuore che hanno amato, concretamente. Il Ministro Provinciale ha concluso il suo pensiero rivolgendo un invito: “In questo giorno, così significativo e bello per la nostra Fraternità provinciale, voglio pregare e voglio affidare all’intercessione di san Pio e alla preghiera di tutti quanti voi i frati minori cappuccini che quest’anno festeggiano gli anniversari della professione religiosa o di sacerdozio e anche i giovani frati che cominciano il loro cammino vocazionale o altri che diranno il loro Si a Francesco e alla Chiesa tra qualche giorno.”

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Meshach Chindaba

O that God will grant me the grace to be the image of God, the face of God for just a moment.

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