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Torneremo ad abbracciarci

Catechesi di Mons. Luigi Renna

La nostra Pasqua quest’anno sarà aver sconfitto la pandemia e torneremo ad abbracciarci

Sabato 21 marzo la Catechesi al popolo è stata tenuta Sua Ecc. Rev.ma Mons. Luigi Renna, Vescovo di Cerignola  – Ascoli Satriano, sul tema della IV domenica del tempo si quaresima “una cosa io so : ero cieco e ora ci vedo” (Gv 11,43) “Il Signore è mia luce e mia salvezza di chi avrò timore?” (Sal 27,1).

Fr. Francesco Dileo, rettore del santuario, nel dare il benvenuto a tutti i fedeli collegati dalla TV e dai social ha introdotto riflessione sulla parola di Dio collegandosi con l’Episcopio di Cerignola, da dove il vescovo ha tenuto la catechesi.

“Siamo nella quarta domenica del tempo di Quaresima, la domenica della gioia, questo annuncio di gioia ci raggiunge non sono nella quaresima che è un tempo austero, proteso verso la Pasqua,  ma anche in un tempo di particolare prova”.

Con queste parole Mons. Renna ha dato inizio alla sua riflessione definendo questa quaresima 2020: “un una perfetta Quaresima“.

“Il deserto lo stiamo vivendo davvero in questi giorni, –  ha continuato il presule –  ma siamo fiduciosi perché i tempi di deserto precedono sempre dei passaggi grandi. Sono sempre un preludio alla Pasqua, che va al di là della Pasqua nella data in cui la celebreremo. Quest’anno Pasqua per noi sarà l’aver sconfitto con la forza che viene da Dio, con la forza della scienza e quella che ci fornirà la nostra responsabilità, quando sconfiggeremo il Covid 19. Torneremo ad abbracciarci,  allacciare dei legami che in questo momento hanno subito una certa traumatizzazione dovuta alla distanza”. 

Commentando il Vangelo di Matteo, nella pagina della guarigione del cieco dalla nascita, Mons. Renna ha sottolineato come “non si tratta semplicemente della guarigione fisica degli occhi, ma della illuminazione della vista che permette di guardare il Cristo, non come semplice uomo, non come semplice profeta, ma come il Signore della vita”.Gesù con il cieco, fa il primo passo, prende lui l’iniziativa, lo fa sempre anche con noi, nota le nostre difficoltà. Gesù è colui che passa davanti alle nostre vite e vede quelle che sono le nostre cecità. Le nostre cecità che non ci permettono di vedere,  di  guardare nella giusta luce le cose, la cecità ci lascia nel buio, e il buio è il segno delle tenebre che avvolgono l’uomo, lo disorientano, lo tengono prigioniero del maligno non gli fanno vedere la luce vera”

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“Dopo aver compiuto la guarigione – continua il Vescovo di Cerignola – Ascoli Satriano –  Gesù viene condannato perché ha compiuto questo miracolo di sabato, proprio nel giorno indicato come il giorno del riposo. Gli ebrei credevano che se  una persona aveva peccato non solo è responsabile della sua colpa e quindi  meritava un castigo ma diventavano responsabile in qualche modo anche i figli. Il signore avrebbe mandato dei castighi in caso di cattivo comportamento anche sulla terza o sulla quarta generazione. Alcuni rabbini arrivavano ad affermare che persino il feto nel grembo della propria madre veniva influenzato dal peccato dei propri genitori. Questa è una visione distorta che purtroppo in questo momento di pandemia sta tornando nella mente di alcune persone che possiamo ritenere cieche perché hanno una visione distorta di Dio. Di un Dio che si serve della epidemia,  di un terremoto o di qualche altra catastrofe naturale come di un flagello per colpire gli uomini. È una visione davvero che non corrisponde a quella del Dio di Gesù Cristo”

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Concludendo Mons Renna ha invitato tutti i credenti a stare molto attenti perché “non possiamo dire che l’epidemia è un flagello, come se Dio si  impegnasse per colpire qualcuno, per colpire  degli innocenti questo non è il Dio di Gesù Cristo. L’Arcivescovo di Milano diceva che  la preghiera non serve per chiedere a Dio di togliere la pandemia, non si tratta di placare un Dio arrabbiato. Noi preghiamo il Dio di Gesù Cristo che hai inviato il suo figlio per salvare e  non per punire. Noi preghiamo per chiedere il dono dello Spirito che ci dia forza, intelligenza e solidarietà per attraversare questo momento e cercare di vincere il male con il bene”. 

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