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Le rivelazioni di Padre Pio

Le confidenze che il santo cappuccino fece a padre Agostino il 10 ottobre 1915

Il 10 ottobre del 1915, Padre Pio scrisse a Padre Agostino una lettera, nella quale, per spirito di obbedienza, gli fece alcune confidenze, che sono state delle autentiche rivelazioni. Queste rivelazioni riguardano quattro mirabili fenomeni mistici. la prima rivoluzione concerne le celesti visioni, alle quali Padre Pio accenna con queste parole:  “La prima vostra domanda è che volete sapere da quando Gesù cominciò a favorire la sua povera creatura delle sue celesti visioni. Se male non mi appongo, queste dovettero incominciare non molto tempo dopo il noviziato” (Epist. I 669).

Considerando che Padre Pio fece l’anno del noviziato nel gennaio del 1903 al gennaio del 1904, possiamo ritenere che le celesti visione iniziarono i seguenti mesi di quell’anno oppure nel seguente dell’anno 1905. Sappiamo che risale al 18 gennaio 1905 una visione della Madonna della quale parla lo stesso Padre Pio nel suo biglietto autografo, scritto nel mese di febbraio dello stesso anno. La seconda rivelazione ha per soggetto le stimmate. Scrive Padre Pio: “La seconda domanda è se le ha concesso il dono ineffabile delle sue sante stimmate. A ciò devesi rispondere affermativamente e la prima volta di quando Gesù volle degnarla di questo suo favore, furono invisibili, specie in una mano, e poiché quest’anima a tal fenomeno rimase assai esterrefatta, pregò il Signore che avesse ritirato un tal fenomeno visibile. Da allora non apparvero più: però scomparse le trafitture, ma non per questo scomparse il dolore acutissimo che si fa sentire, specie in qualche circostanza ed in determinati giorni” (Epist. I, 669).

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La prima lettera nel quale Padre Pio parla delle stimmate è l’8 settembre 1911. Vi si leggono queste parole: “Ieri sera poi mi è successo una cosa che io non sono né spiegare né comprendere. In mezzo alla palma della mano è apparso un po’ di rosso quasi quanto la forma di un centesimo, accompagnato da una forte ed ho avuto dolore in mezzo a un bel po’ di rosso. Questo  dolore era più sensibile in mezzo alla mano sinistra, tanto che dura ancora. Anche sotto i piedi avverto un po’ di dolore. Questo fenomeno è quasi da un anno che si va ripetendo, però adesso era da un pezzo che non si ripeteva”. (Epist. I,234). Dunque Padre Pio è ebbe la prima volta le stimmate a Pietrelcina, nel mese di agosto del 1910 e nei primi giorni del seguente mese di settembre, dal momento che nella lettera dell’ 8 settembre del 1911, egli scrive: “Questo fenomeno è quasi da un anno che si va ripetendo”. Una tale constatazione ci porta a considerare che Padre Pio fu stimmatizzato soltanto  poco tempo dopo la sua ordinazione sacerdotale avvenuta nel 1910. La stimmatizzazione è strettamente legate alla sua ordinazione sacerdotale. Egli è nato sacerdote e vittima, vittima e sacerdote: Come Gesù.

Una seconda osservazione c’è da fare a proposito delle stimmate. Queste, la prima volta, furono visibili. Soltanto in un secondo tempo divennero invisibili, dopo la richiesta di Padre Pio al Signore. Infine c’è una terza rivelazione, che si riferisce a due fenomeni. Scrive Padre Pio: “La terza ed ultima vostra domanda si è se il Signore l’abbia fatto provare, e quante volte la sua coronazione di spine la sua flagellazione. La risposta anche a questa domanda deve essere pure affermativa: circa  il numero non saprei determinarlo, solo quello che valgo a dirne si è quest’anima sono vari anni che ciò patisce quasi una volta per settimana”. (Epist. I, 669) Dunque, per confessione dello stesso interessato, fino al mese di ottobre del 1905, padre Pio, da vari anni, quasi una volta la settimana, soffriva la coronazione di spine e la flagellazione. Sempre per quanto concerne lo stesso fenomeno, ricordiamo la risposta che padre Pio diede a una  figlia spirituale che l’interrogava se soffrisse la coronazione di spine. Padre Pio aggiunse: “Altrimenti l’emulazione non sarebbe completa!”. Inoltre non dimentichiamo che Padre Pio assicurava di avere le spine “intorno a tutto il capo”, sfida chi era innumerevoli: prima durante e dopo la messa, giacché come egli affermava, “Il diadema non si lascia mai”. Per quanto riguarda l’altro fenomeno, non possiamo non richiamare alla mente la cosiddetta “camicia della flagellazione”, tutta macchiata di sangue, che testimonia in modo evidente e drammatico la presenza di questo dono sul corpo innocente di padre Pio. A una figlia spirituale, che, una volta gli chiese: “Padre, quante piaghe avete? “, stigmatizzato del Gargano rispose: “Chi le conta? – dobbiamo somigliare a Gesù”. Questo desiderio di somigliare al Redentore Divino gli meritò la flagellazione, la coronazione di spine, “il dono ineffabile delle sue sante stimmate “ ed anche le celesti visioni, di cui egli parla nella  sua lettera del 10 ottobre del 1915.

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Chiedo preghiere perché non sto bene e non vedo vie d’uscita.
Le cure non mi fanno tenere sotto controllo il dolore, l’intervento è molto delicato e viene fatto solo in casi gravi.
Non resisto alle sofferenze,anche perché sono reduce di una depressione durata 18 anni e che si é riacutizzata a causa di questa malattia che mi è stata indotta…

Prego per te Luigia. Che la Madonna Addolorata ti abbracci e ti consoli.

Giacinto Francesco Lorusso

Non ti stancare di pregare, il santo rosario ogni giorno, e parla col Signore e la Mamma di continuo e vai a messa.

Mi associo al DOLORE di Luigia spero che tu Sopporti con Preghiera, e ti aiuterò anch’io a pregare in sconto dei Peccati di Questo Mondo SCRISTIANIZZATO. La Sofferenza di Padre Pio è un’ALTRA cosa Egli stesso chiedeva lui di ASSOMIGLIARE al CRICIFISSO, per in cambio SALVARE MOLTE ANIME, e Guarire svariate Malattie che, subivano i Penitenti. Si accollava tutti i DOLORORI dei SOFFERENTI. Aggiungo a San Padre Pio la nostra CASISSIMA Luigia. Che non debba più Soffrire lei preferisco patire io per te. Gesù sa accettare le richieste che noi gli Facciamo gli Uni gli Altri. Per AMORE della Sua GLORA INFINITA ed IMMENSA, anche quando ci – come me adesso – sentiamo INDEGNI io GRANDE PECCATORE. Certo che San Padre Pio è stato il PRIMO SACERDOTE STIMATIZZATO della storia del mondo. Ha saputo NON COMMETTERE ALCUN PECCATO MORTALE. Per tutto ciò MERITA una AUREOLA d’ORO per la sua ANTICIPATA Santità su questa Terra. A proposito di Santi ieri su Tele Radio Padre Pio TV ho assistito alla VENERAZIONE del Giovane Carlo Acutis che anche lui era un DEVOTO di San Pio aveva 15 anni quando si è spento però ha sofferto per 3 Giorni Dolori Atroci. Aveva Carlo un Motto: voglio percorrere l’AUTOSTRADA che conduce direttamente al Cielo senza passare dal PURGATORIO, DIRETTAMENTE IN PARADISO. E cosi è avvenuto Gesù per amor suo lo ha SODDISFATTO. Termino con un ciao a presto

Marina Valentina Premoli

Il mio cuore soffre per te, soffre mentre leggo la tua storia. Spero che questa mia sofferenza sia già preghiera, spero che possano trovare una soluzione ai tuoi problemi, spero che almeno tu riesca a uscire dalla depressione, spero che tu abbia qualcuno vicino. Per quanto può contare, ti voglio bene. Se i tuoi disagi te lo permettono, vorrei consigliarti un libro di Luciano Regolo, “Il dolore si fa gioia”: parla di Padre Pio e di Natuzza Evolo. Poi ti consiglierei di camminare con Gesù, proprio al Suo fianco, per le Sue strade, con i Suoi Apostoli, leggendo “L’Evangelo come mi è stato rivelato” di Maria Valtorta. CercaLo continuamente, chiediGli di starti vicino, parlaGli. Quando preghi il Padre Nostro, fai come ha fatto Lui, alza le tue braccia al Cielo e supplicaLo. Credimi, ti ama anche quando non ti sono chiare le Sue vie. Sappi che le Sue vie sono sempre giuste, quindi accetta nel profondo del cuore ciò che ti ha mandato: tu sei Sua figlia. Quando mi capita qualcosa di spiacevole e anche di molto spiacevole, dico a me stessa: te lo manda il Signore, lo devi accettare perché serve per la tua purificazione e correzione. Preferiresti che qualcun altro fosse il tuo Vero Padre? Io no. Nessuno è giusto come Lui, di nessuno mi fiderei quanto mi fido di Lui. Se posso darti un altro suggerimento, puoi seguire via Internet il movimento Darsi Pace, del prof. Marco Guzzi. Cercalo su Google, lo troverai immediatamente. Vedi se ti può interessare. Un abbraccio e ti raccomando!

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