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La più grande ingiuria

E' quella di pensare Dio ci abbandona nel momento della prova

Il 21 marzo 1916, Padre Pio scriveva queste parole a Padre Paolino da Casacalenda. “Mi è abbastanza noto tutto ciò che andate soffrendo per opera di satana, che di continuo vi va schiaffeggiando. Ma che perciò?! Dovete voi forse ricredervi che il Signore si sia ritirato da voi? Non sia mai, fratello mio; è la più grande ingiuria che si potrebbe fare ad un tenero sposo. Egli è con voi, combatte con voi, e per voi: e con un sì forte guerriero non vi è lecito dubitare del completo trionfo sull’apostata ed impuro” (Epist. IV, 176).

Dunque, secondo Padre Pio, la più grande ingiuria che si può fare a Dio è quella di pensare che egli si ritiri da noi, specialmente nell’ora della prova. in verità, Dio non si ritira mai da noi, cioè non ci abbandona mai. E questo è vero sia sul piano metafisico che su quello spirituale e religioso.  Sul piano metafisico, non dobbiamo dimenticare che Dio è immenso ed è presente dappertutto. non c’è nessun luogo, nel quale possiamo sfuggire al suo sguardo. “In lui viviamo, ci muoviamo ed esistiamo” (Atti 1,28). Se dal punto di vista metafisico passiamo a quello spirituale e religioso, le cose non stanno diversamente. A riguardo dobbiamo ricordare due verità, che sono quanto mai consolanti per l’anima nostra: la provvidenza divina e la volontà salvifica di Dio. Non è possibile parlare della provvidenza divina, senza andare con il pensiero alle parole di Gesù: “Guardate gli uccelli del cielo… Considerate i gigli dei campi… Vai valete più di due passeri…. I capelli del vostro capo sono tutti contati” (cfr Mt 6,26; 10,29-50)

Di fronte a questa tenera cura del Padre celeste, come non commuoversi e non affidarsi ad essa con totale fiducia? Questa provvidenza acquista colori e toni di consolante promessa se dal piano naturale viene elevata a quello soprannaturale della volontà salvifica di Dio.  Se ci chiediamo, qual’è il fondamento e la ragione di tutto questo, abbiamo una sola risposta: l’amore. E’ l’amore che ha spinto Dio a crearci, è l’amore che lo spinge a conservarci nel’essere, è l’amore che lo fa diventare provvido ed ancora è l’amore che inclina la sua volontà a voler la nostra salvezza. Come, dunque, Dio può ritirarsi sa noi? Come può abbandonarci? Pensare una tal cosa, sarebbe offendere il suo amore. sarebbe la più grande ingiuria, che noi potremmo arrecargli.

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